Sintesi dei primi quattro Incontri sulla “Legge Evolutiva dell’Amore”

SINTESI DEI PRIMI QUATTRO INCONTRI DI GRUPPO SULLA “LEGGE EVOLUTIVA DELL’AMORE”

Il secondo gruppo di lavoro sulla “Legge Evolutiva dell’Amore”, ideato e proposto dalla dott.ssa Smajato nel libro “Quando l’Amore guarisce”, sta proseguendo il suo percorso alla scoperta dei contenuti della cosiddetta “Teoria della Stella”.

Gli incontri affrontano le tematiche della Teoria, punta dopo punta della Stella, addentrandosi man mano nella profondità dell’esperienza di vita e nella dimensione spirituale dei partecipanti, sollecitando riflessioni e passaggi evolutivi.

Vi proponiamo di seguito le sintesi disponibili di alcuni incontri.

SINTESI I° INCONTRO: presentazione del lavoro – 16 gennaio 2016

Nel primo incontro si è parlato di una teoria (quella della Stella a sei punte: la LEGGE EVOLUTIVA DELL’AMORE) che ripercorre le tappe del percorso umano e traccia una via evolutiva fondata sul bene; è un percorso possibile per ogni essere umano, eventualmente aiutato a trasformare la sofferenza e il trauma in coraggio e opportunità. E’ una strada che richiede grande impegno, responsabilità e costanza, ma che porta alla piena espressione di sé e del senso della propria vita e che ricontatta quell’originario Amore Incondizionato dal quale ognuno di noi proviene.

Le sei tappe del percorso evolutivo sono: il bisogno di essere amati così come siamo, il bisogno di sentirci al sicuro nelle relazioni strette, il bisogno di esprimere con forza quello che ci fa stare bene nella vita e che ci rende unici, il bisogno di riconoscere il proprio valore e quello altrui, il bisogno di fiducia nell’altro e intimità, il bisogno e la capacità di guardare il mondo con occhi di bene e di ringraziare. Alla base di tutto c’è l’AMORE. Tutti i presenti hanno affrontato gli stimoli dati da Maria Grazia con grande serietà, intensità e curiosità, calandoli coraggiosamente nella propria storia e nella propria sfera personale, poi spesso condivisa con il gruppo.

SINTESI II° INCONTRO – 13 febbraio 2016

Prima tappa della Teoria Evolutiva dell’Amore: IL BISOGNO DI AMORE INCONDIZIONATO.

Ecco inizialmente le sensazioni, motivazioni e aspettative dei presenti nei confronti di questo gruppo…:

• avere stimoli per evolvere
• sento fiducia e concretezza
• ho voglia di avere un gruppo che mi accompagni in questa bella fase della mia vita
• il gruppo è una strada per superare le mie paure
• mi piacciono l’evoluzione e la consapevolezza
• sono qui per essere me stessa, sono grata per questo
• voglio sentirmi libera dentro al gruppo
• voglio riuscire a relazionarmi in gruppo e a farmi amare
• sono sempre in cammino e desidero arricchirmi e conoscermi meglio
• ho voglia di lasciarmi sorprendere

Ma cos’è l’Amore Incondizionato? Dove ci riporta nel nostro passato?

Ed ecco le nostre esperienze di Amore Incondizionato, molte legate a relazioni con i familiari stretti (sorella, marito, madre, genitori, figli…), altre con altre figure particolarmente significative:

• era quando nessuno mi chiedeva nulla
• è quando mi sento amata, accudita, protetta
• è stato quando mi sono sentita “presa sul serio”, ho sentito libertà, possibilità, divertimento
• è stato quando è nato mio figlio
• mi richiama serenità, sicurezza
• mi richiama libertà, gratitudine, senso di grazia
• è l’amore che da sempre vedo nello sguardo di mia sorella
• è verità e amore
• crea un senso di espansione
• ho accumulato tantissima felicità grazie all’amore di mia madre
• mi richiama sicurezza
• lo senso come libertà, pienezza, rispetto
• ringrazio soprattutto Dio

Maria Grazia presenta la parte teorica:

l’Amore Incondizionato umano parte da dentro di noi: tanto quanto mi amo, allo stesso modo amo o non amo gli altri:  dò quello che sono.

L’Amore Incondizionato umano ha 3 potenze:

1. il POTERE CREATIVO: dà la vita, è un’apertura massima verso qualcosa che non dipende solo da noi. Non si esplica solo nel dare la vita, ma nel darci la vita e far evolvere la nostra bellezza e originalità, nel bene;
2. l’ACCOGLIENZA: faccio spazio dentro di me, ma è uno spazio di silenzio, dove ascolto la mia eco, la mia voce. Uno spazio di meditazione, uno spazio “ospitante” (dove ospito me!), che poi apro all’accoglienza verso l’altro. Non è struttura, ma senso di libertà rispettoso.
3. L’AMORE: mi accolgo e mi amo. Ti accolgo e ti amo. Non ho bisogno di “possedermi”, ma accetto la mia libertà. Non “devo essere”, ma mi sento libero/a.

Poniamo attenzione a quanto e come abbiamo condizionato le nostre vite entrando in dinamiche di:

• Solitudine (vissuta anche se in relazione e proprio per questo con ulteriore sofferenza)
• esperienze che mi confermano e mi rimandano nullità, aridità, tossicità…
• “Esisto solo se…sono in un certo modo”

Ma come si vira da queste posizioni verso un nutrimento sano?

Come trovare dietro le grandi fatiche anche le opportunità di cambiamento? Se abbiamo tenacia e se scegliamo di far avvenire il cambiamento, ci sono 10 regole verso il nutrimento:

IMPARO AD AMARMI provando verso me mobilità e tenerezza: ho a cuore la possibilità di cambiare e mi prendo cura di me per poterci riuscire

MI RICONOSCO (IO SONO!) Con le luci e le ombre di me

MI RISPETTO Mi porto dentro la dignità di me, che viene prima di ogni ruolo. Questo può portare alla commozione, perché è come se mi vedessi per la prima volta

MI STIMO Mi dò valore, non ho bisogno di rischiare per sentire che esisto, devo rispettare la mia vita

MI ALLENO AL POSITIVO Per andare oltre, per incontrare me stesso

MI SORPRENDO Sono nella lunghezza d’onda della mia vita, sono un miracolo della vita: la vera paura non è esistere, ma scoprire e mettere a frutto il proprio potenziale personale; questa è la grande responsabilità che abbiamo!

MI RINGRAZIO Perché vedo che mi sto impegnando a vivere con verità, amore, dignità la mia vita e anche questa è una forma di allenamento

SONO UMILE Di fronte alle mie vulnerabilità: non le sottovaluto, non le derido, non le ridicolizzo…

SONO FORTE NELLA DIGNITA’ E ne custodisco il rispetto

NON MI ARRENDO MAI Perché tutto può succedere se permetto che il mio cuore (fonte dell’Amore) viva!

E che grande sorpresa scoprire tutto questo nell’altro e in noi attraverso l’altro:

QUELLO CHE VEDO NELL’ALTRO SONO IO E RISCO A VEDER L’ALTRO SE SONO PULITO. E VEDENDO L’ALTRO RITROVO ME!

SINTESI III° INCONTRO – 16 aprile 2016

SECONDA PUNTA DELLA STELLA: il “BISOGNO DI FARE ESPERIENZA DI UN AMORE SICURO CHE PROTEGGE”.

L’esperienza di AMORE SICURO CHE PROTEGGE sperimentata nelle prime fasi della vita crea sicurezza e senso di appartenenza, un terreno dove l’Anima può facilmente abbandonarsi e fidarsi. La sensazione di protezione e sicurezza pervade tre livelli: mente, cuore, corpo.

Nei primi mesi di vita le qualità recettive dell’essere umano sono potentissime a livello emotivo e gli stimoli di alta pericolosità sono altrettanto devastanti, fino al punto di predisporre, nei casi più gravi, alla morte psichica. Questo stato, dato dalla carenza di alta protezione e contenimento, può però diventare la via maestra per la cura e l’evoluzione, nutrendo la nostra parte di bene e luce perché si radichi sempre più e diventi la nostra sicurezza.

Il sentirci al sicuro con noi stessi e nel rapporto con gli altri, ci permette di dire a noi stessi e al mondo:

• Vado bene così
• Aiutami a diventare me stesso/a
• Non so chi sono, non dirmi chi devo essere, ma stammi vicino finché imparo a conoscermi
• Che difficile, a volte, stare nei miei panni (corpo, mente, cuore) ma, piano piano, posso amarmi, accompagnarmi all’incontro con me stesso/a.

SINTESI IV° INCONTRO – 18 giugno 2016

TERZA PUNTA DELLA STELLA: IL BISOGNO DI ESSERE RICONOSCIUTI NELLA PROPRIA ORIGINALITA’

Sulla base delle tappe precedenti (l’Amore incondizionato che riceviamo e il bisogno di sicurezza soddisfatto) possiamo ESPRIMERE L’ORIGINALITA’ DEL NOSTRO ESSERE, che è l’INTEGRAZIONE TRA i nostri TALENTI (la nostra grandezza) e i nostri LIMITI (che pongono confini al sentimento di onnipotenza!).

Questa fase e il suo sviluppo dipendono principalmente dai NOSTRI GENITORI, e dalle figure significative che abbiamo accanto. Se in questa fase il RICONOSCIMENTO  non avviene, lo sviluppo di sé avviene in tempi diversi, in età adulta, quando se ne percepisce la mancanza e si riconosce il dolore che questo provoca, compiendo dei passaggi di perdono nei confronti di chi non ci ha riconosciuti come avrebbe dovuto fare.

• I nostri TALENTI sono la NOSTRA COSTITUZIONE PROFONDA; la loro espressione rivela la NOSTRA VERA NATURA, il MOTIVO PER CUI SIAMO IN QUESTO MONDO.

Spesso i nostri talenti emergono da EVENTI TRAUMATICI della nostra vita; in questi casi, o soccombiamo, o troviamo MODI NUOVI E CREATIVI PER EVOLVERE.

• Il TALENTO PUO’ POTENZIARE L’EGO (cioè puntare solo alla gratificazione personale) OPPURE esprimere e potenziare il NOTRO ESSERE, la nostra essenza.

Il TALENTO E’ UN DONO e in quanto tale VA VISSUTO E CONDIVISO, se questo NON AVVIENE, l’energia che lo contraddistingue IMPLODE E CREA MALATTIA fisica o psichica.

• Gli ASPETI UMANI che possono BLOCCARE L’EVOLUZIONE DEI PROPRI TALENTO sono:

1. Pessimismo cosmico (energia che abbassa la nostra vitalità)
2. sfiducia in noi stessi
3. Arroganza, onnipotenza
4. Critica assoluta verso tutto e tutti
5. Visione negativa degli altri e del mondo
6. Ego smisurato (chi mi è vicino perde energia e si sente un nulla…)

Roberta Giuriatti